La Torino di Giulia di Barolo è città di istituzioni nuove per il controllo e la repressione del crimine:
Carabinieri reali (1814);
Correzionale delle Prostitute e l'Ospizio Celtico (1836);
Educatorio del Buon Pastore (1840);
Amministrazione di Pubblica Sicurezza (1848);
Guardie di Sicurezza Pubblica (1852);
Corte di Appello (1848);
Corte di Cassazione (1847);
l'Ufficio Sanitario per il controllo della prostituzione (1860);
Corte di Assise (1861);
vari provvedimenti di riforma delle carceri.
La Torino di Giulia di Barolo è anche la città dove operano i santi sociali e dove sorgono altre iniziative assistenziali private a carattere religioso.
San Giuseppe Benedetto Cottolengo (Bra, 1786 - Torino 1842);
San Giuseppe Cafasso (Castelnuovo d’Asti, oggi Don Bosco, 1811 - Torino,
1860);
San Giovanni Bosco (Castelnuovo d’Asti, 1815 - Torino, 1888);
San Leonardo Murialdo (Torino, 1828-1900).
Beato Francesco Faà di Bruno (Alessandria, 1825 - Torino, 1888).
Don Giovanni Cocchi fonda, nel 1840 in borgo Vanchiglia,
l’oratorio dell’Angelo Custode, il primo oratorio sorto a
Torino, e nel 1849 pone le basi dell'Istituto per gli Artigianelli.
Il teologo Gaspare Saccarelli, nel 1850, apre l’Oratorio femminile
e la Scuola domenicale in borgo San Donato e, nel 1853, dà vita
all'Istituto della Sacra Famiglia (ritiro, asilo, oratorio).
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